EMIRATI ARABI UNITI – Missione spaziale “HOPE”

EMIRATI ARABI UNITI – Missione spaziale “HOPE”

Emirati Arabi

E’ arrivata da pochi giorni nell’orbita di Marte la missione dell’agenzia spaziale degli Emirati Arabi Uniti, con il beneaugurante nome di Hope (cioè speranza), una delle più grandi sfide della storia e una delle iniziative più audaci del Paese.

Hope è un “orbiter”, un satellite che per almeno un anno marziano (quasi due anni terrestri) studierà il clima, la meteorologia e la composizione atmosferica del pianeta rosso, in particolare i livelli di ossigeno e idrogeno.

E’ stata costruita presso il Laboratorio di fisica atmosferica e spaziale dell’Università del Colorado, e a differenza di altri rover che popolano la superficie rimarrà invece in orbita e studierà il pianeta dall’alto.

Per creare consapevolezza nel Paese su questo fatto importante è stato realizzato un evento alquanto inconsueto.

Alcuni giorni fa un fenomeno molto strano è apparso nel cielo sopra Dubai. I residenti del luogo sono rimasti sconcertati quando hanno visto due enormi oggetti celesti nel cielo notturno.

Dopo il succedersi delle più strane teorie scientifiche (e non solo…), il mistero è stato svelato: Phobos e Deimos, le due lune in orbita attorno a Marte, sono state proiettate nel cielo utilizzando una nuova tecnologia mai vista prima negli Emirati Arabi Uniti.

Due gru giganti da 100 metri e uno schermo avanzato da 40 metri sono stati utilizzati per far apparire realisticamente le lune nel cielo e visibili da lunghe distanze, con l’intento di illustrare ai residenti degli Emirati Arabi Uniti ciò che Hope sta catturando a 500 milioni di miglia di distanza.

Come primo passo verso la conquista dello spazio niente di meglio che portare le due lune di Marte sulla Terra.

 

 

GIORDANIA – Lawrence D’Arabia

GIORDANIA – Lawrence D’Arabia

Giordania

Uno dei personaggi più ricorrenti durante un viaggio in Giordania è senza dubbio Thomas Edward Lawrence, meglio conosciuto come Lawrence d’Arabia.

Nato in Galles nel 1888, già dai tempi del college intraprese diversi viaggi in Medio Oriente, visitando la Palestina, la Giordania, la Siria e l’Egitto. Nel 1914 venne arruolato al servizio cartografico dell’esercito inglese in Egitto, per poi passare all’intelligence militare e politica.
Il suo principale incarico fu quello di occuparsi dei rapporti con gli Arabi come ufficiale dei servizi segreti britannici ma nel 1916 dopo essere entrato in stretto contatto con il principe arabo Faysal come ufficiale di collegamento, prese a operare con l’incarico di fomentare la Rivolta Araba contro gli occupanti turchi, alleati con i Tedeschi.

La prima importante vittoria, Lawrence la conseguì il 6 luglio 1917 con la conquista del porto di Aqaba, sul Mar Rosso. La sua base operativa da cui partì con la spedizione fu il deserto del Wadi Rum.
Nel dicembre 1917, diventato ormai per tutti “Lawrence d’Arabia” e al comando del contingente arabo, partecipò all’ingresso trionfale delle forze anglo-arabe a Gerusalemme e successivamente alla conquista di Damasco nell’ottobre 1918 insieme al generale Allenby, capo delle forze britanniche in Medio Oriente.
Questa fu la sua ultima operazione importante, infatti nel dopoguerra Lawrence visse un periodo di inquietudine. In effetti oltre ad aver combattuto con grande fierezza e aver conquistato la fiducia degli arabi, un po’ ambiguamente seguì allo stesso tempo gli ordini del comando britannico.

Ebbe quindi forti sensi di colpa quando alla Conferenza di pace di Parigi nel 1919, il Medio Oriente e i popoli arabi vennero messi ai propri servizi da Inglesi e Francesi.

Era anche un personaggio molto orgoglioso e ambizioso e con il desiderio di diffondere il proprio mito, nel 1919 Lawrence aveva iniziato a stendere le sue memorie di guerra, che vennero pubblicate nel 1926 con il titolo “I sette pilastri della saggezza”.

Morì nel 1935 a causa di un grave e ancora misterioso incidente motociclistico.